Libri d'arte per bambini

I libri d'arte erano esposti su un ampio tavolo della biblioteca di Ruta di Camogli. Mia figlia (allora cinquenne) non esitò a perlustrarli uno per uno. Erano libri che raccontavano la vita di un artista, che parlavano di un movimento d'arte, che presentavano una collezione, che facevano da guida ad un palazzo storico. Da allora la libreria di casa si ampliò.

Per la mostra sui libri d'arte per bambini, che i volontari avevano allestito, siamo scesi in cima alla montagna che é il Monte di Portofino, con vista sul golfo di Genova. L'autobus collegava Camogli con Santa Margherita passando da Ruta di Camogli. Abbiamo attraversato la strada e poi il giardinetto d'erba per raggiungere la porta sul retro dell'edificio da dove si entrava nella biblioteca comunale. L'arredamento e i libri stessi sapevano di un epoca passata, di un splendore già vissuto, ma pur sempre un luogo di silenzioso studio.
Con l'attraversare di cieli, soggiornando con mia figlia per periodi lunghi a Melbourne, il laboratorio d'arte per bambini é stato l'esperienza che più le faceva sentire con i piedi per terra. Nell'impatto tra lingue, paesaggi urbani, legami affettivi di continenti diversi, il laboratorio d'arte era il luogo che gli donava orientamento. E a me, la mamma, pure. I musei della città in occasione delle grande mostre, per esempio all'NGV, dedicavano spazio perché i giovanissimi potevano sperimentare arte. La galleria d'arte Ian Potter Musuem di Federation Square aveva postazioni permanenti allestiti con materiali utilizzabili per fare arte sul momento con spunti rispetto alla mostra in corso. Invece, all'Ian Potter Gallery dell'Università di Melbourne, si partecipava ai corsi intensivi della durata di un paio di settimane.