Su Caravaggio e Lucia
Su Caravaggio e Lucia
12 dicembre 2014 in Ortigia
in occasione della presentazione del libro Caravaggio e Lucia di Silvana Tuccio (nuova versione 2015)
Quando ho scritto Caravaggio e Lucia, ho immaginato due anime che si parlano attraverso i secoli, e attraverso traiettorie spazio-temporali improbabili. Nonostante il loro vissuto sia stato completamente diverso, le loro anime s’incontrano sul “set” di un’opera pittorica. Lucia è la protagonista del quadro che Caravaggio dipinge in fretta a Siracusa, su commissione delle istituzioni ecclesiastiche.
Ero interessata alla figura di Caravaggio come uomo, non tanto al sapore leggendario delle sue vicende fra Roma, Malta e la Sicilia. Nella conversazione con Lucia, che è una donna, una Santa, ed è un soggetto artistico, ho voluto immaginare Caravaggio come uomo che riflette sulla sua umanità .
Ricordo di aver visitato a Sydney nel 2004 una mostra dedicata a Caravaggio e ad altri pittori del suo tempo. Poi, girando per Roma, sono entrata in una chiesa che custodisce un suo San Gerolamo, colpita dal fatto che quel luogo non era un museo, ma un luogo sacro. Quando mi sono trasferita a Siracusa, ho trovato un’opera di Caravaggio nel cuore di Ortigia. In Ortigia la luce ha una sua intensità dovuta alla latitudine meridionale e alla pietra color sabbia. Piazza Duomo, in forma ellittica, sembra studiata per concentrare e racchiudere luce. Caravaggio, nel suo passaggio in Sicilia, “non poteva non rimanere intrappolato”, come scrive Beatrice Monroy cogliendo anche lei questo destino meridiano.
Ma la visione d’artista di Caravaggio tende verso l’inafferrabile. Caravaggio vede Lucia nell’attimo della sua morte, alle porte del buio. Lucia entra nella sfera di coscienza del pittore quando la sua presa sulla vita è labile. In quel momento, Lucia non è più una ragazzina d’Ortigia, non è nemmeno fra i viventi, Lucia ormai è anima, è santa, portatrice di luce, è luce. E Caravaggio cerca una comunicazione con lei.
Caravaggio e Lucia sono due persone che non si sarebbero mai incontrate, né tantomeno avrebbero parlato, anche se fossero vissute negli stessi anni. Appartenevano a mondi diversi culturalmente. E mentre Caravaggio era un uomo, Lucia, anche se fanciulla, apparteneva alla sfera femminile, e dunque contigua con il mistero della vita; laddove la nascita si manifesta attraverso la sfera femminile. Seguendo Lucia conosciamo l’ambiente naturale in cui è immersa l’isola di Ortigia—fra l’acqua del mare, il cielo mediterraneo, gli scogli, i vicoli e le piazze dell’abitato urbano. E, ascoltando Lucia, conosciamo i sentimenti di una ragazzina.
Quindi la voce di Lucia trasmette le sue qualità femminili. E fra queste qualità c’è l’ascolto, l’ascolto di Caravaggio, che le parla, e l’ascolto dei fenomeni naturali come il cielo stellato o le brezze marine. Fra il divino e il terrestre Lucia è come una dea, un essere femminile incarnato. La sua femminilità , dunque, è divinità . Infatti lei supera le violenze sul suo corpo senza scostarsi dalle sue qualità innate. L’essere divino in lei la rende inviolabile.
Luce Irigaray afferma in un’intervista del 2013: “La violenza subita non può rapire la verginità a una donna, può togliere la percezione di questa integrità e il coraggio di svilupparla.” Perché “la verginità ha un valore molto importante nella nostra tradizione, ma in un senso inverso a quello che io dò alla parola, ossia sottintendendo che la donna è disponibile alla appropriazione. Invece la verginità è inviolabilità , una conquista che corrisponde a una custodia di un al di qua e un al di là rispetto a tutto ciò di cui ci si può appropriare, compresa la donna stessa. Certo questo al di qua o al di là è vulnerabile perché rimane sensibile: può ritirarsi, apparentemente svanire, diventare impercettibile, ma nessuno può appropriarsene. Fa parte della donna e richiede salvaguardia e coltivazione da parte sua”.
Il mistero della femminilità sta nel suo essere divino, e dunque nella sua inviolabilità . Lucia incarna questo. Quando Caravaggio dipinge il volto femminile, quando “parla” con Lucia, forse cerca questa inviolabilità .
Silvana Tuccio
novembre 2015